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Di: Federico

La mia vera casa deve ancora arrivare, intanto mi appoggio, mi sposto, ritorno.
Siamo i figli di una generazione che difficilmente avrà una casa di proprietà prima dei trent’anni, quindi credo che la cosa migliore sia accumulare nel tempo.
Da anni (complice la passione per gli arredi) appena posso, e appena si presenta l’occasione, scovo un oggetto e lo metto via.
Beh in realtà, sono tutti stipati tra la mia attuale stanza e la casa dei miei in Umbria, quindi li metto via per una casa futura e intanto li tengo in ogni angolo disponibile.
Non ho un solo stile. Ammiro chi fa tutto moderno, tutto anni ’60, tuttoquellochehotrovatoall’Ikea, ma non fa per me.
La mia casa ideale deve raccontare chi sono, con gli oggetti comprati durante qualche viaggio, il tavolo da pranzo appartenuto a mia nonna, le foto alle pareti, la vecchia poltrona di pelle marrone, l’insegna luminosa “Cinema Ticket”, il comò azzurro mare, la lampada moderna, i libri d’arte, i libri presi sulle bancarelle di Napoli, e poi il giradischi, i vinili…
Tutto questo, più l’immancabile bicicletta (recente investimento per la futura mobilità).
Ah, e le tazze da caffè. Almeno una ventina.


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